cittadini marcoMarco, ingegnere di 43 anni, ricorda la sua esperienza “Può capitare in qualsiasi momento: un neo che assume forme e colori diversi da come lo ricordavi; oppure una perdita di peso repentina senza aver modificato le abitudini alimentari; o ancora, quella specie di nodulo alla mammella.

All’inizio non vuoi “fissarti” e cerchi di allontare il pensiero da quel sospetto, ma la notte ti svegli e sei in “ascolto” del sintomo; alla fine ti fai la domanda e pronunci sottovoce quella parola che non vorresti mai sentire: “E se avessi un tumore?”

Non sai bene neanche come chiamarlo, le parole che riguardano il “male” sono persino ridondanti: Tumore (di derivazione latina), Neoplasia (dal greco), Cancro, patologia oncologica...

Ma la domanda successiva è: “Che faccio?”

Non vuoi parlarne in famiglia per non sollevare preoccupazioni e probabilmente cercherai le risposte negli altri: amici, conoscenti, a volte meglio addirittura se sconosciuti. Allora su internet ho cercato un modo e ho trovato la Rete Oncologica Piemonte e Valle D’Aosta. Ho capito che la cosa migliore da fare quando si ha un sospetto è parlarne con il Medico di Famiglia.

E’ probabile che immediatamente ti rassicuri e ti dica che le preoccupazioni che hai sono infondate, oppure, per risolvere il problema può rilasciarti la prescrizione di farmaci o prescriverti degli esami diagnostici per approfondire il problema.

Invece, nel caso di un forte sospetto tumorale ti invierà, al Centro Accoglienza e Servizi (CAS) più adeguato a te.

Entri così nel sistema della Rete Oncologica del Piemonte e Valle D’Aosta.