Raccomandazioni

Queste Raccomandazioni si esprimono a favore di una particolare procedura o la sconsigliano fortemente. Sono state elaborate da un gruppo interdisciplinare di professionisti, operatori della rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, esperti per la patologia tumorale in questione. Nascono dalla valutazione delle linee guida e degli studi presenti in letteratura, del peso assistenziale dello specifico problema, della rilevanza clinica, della praticabilità dell’intervento con le strutture organizzative e tecnologiche presenti, della sostenibilità, delle preferenze e dei valori sociali e culturali percepiti nelle nostre comunità. Sono un’indicazione per affrontare le criticità che sono state individuate quali prioritarie nei percorsi diagnostico terapeutico assistenziali della rete.

Le raccomandazioni aiutano i medici e i pazienti nel prendere decisioni appropriate, di straordinaria importanza in una sanità moderna che deve conciliare esigenze a volte contrastanti, costituite da vincoli economici, imponente produzione di evidenze scientifiche, preoccupazione di natura medico legale, pressioni del mercato e crescenti aspettative dei pazienti. Questo è tanto più vero quando si deve valutare in modo informato e con il corretto coinvolgimento del paziente i benefici di rischi attesi dall’impiego dei bifosfonati nelle diverse situazioni oncologiche.

 

Carcinoma uroteriale dell'alto apparato urinario: raccomandazioni per diagnosi, trattamento e follow-up (pdf - 3 MB) (documento redatto a cura Daniela Antonini, Carlo Giuliano Baima, Enrico Bollito, Bruno Castagneto, Flavio Fraire, Giuseppe Girelli, Alessandra Mosca, Massimo Pasquale, Luca Ruggiero e validato dal GdS Tumori Urologici)

"La diagnosi precoce delle patologie oncologiche è una grande e indiscutibile acquisizione della Medicina, tuttavia esistono delle situazioni particolari in cui accanto alle luci possiamo trovare qualche ombra: questo può essere talora vero nel cancro della prostata, soprattutto in relazione all’utilizzo del PSA, un marcatore ancora oggi insostituibile, ma tutt’altro che perfetto.
Infatti nel caso di diagnosi precoce del cancro della prostata basata sul PSA è ormai documentato, grazie a studi epidemiologici con altissimi livelli di evidenza, che per ogni nuova malattia scoperta, oltre al possibile beneficio di una guarigione altrimenti precaria, esiste anche un rischio non trascurabile di sovradiagnosi e di sovratrattamento; e ciò in taluni casi potrebbe portare alla persona assistita danni persino superiori a quelli potenzialmente o effettivamente ascrivibili alla neoplasia stessa. Il presente opuscolo si propone di offrire a tutto il personale sanitario del Piemonte e della Valle d’Aosta uno strumento di informazione agile, mirato a migliorare certe scelte diagnostiche (e conseguentemente terapeutiche) sulla base delle evidenze scientifiche oggi disponibili, con l’obiettivo di ridurre il rischio di inappropriatezza prescrittiva del PSA con finalità di screening.
Infine, ma non meno importante, esso ha anche lo scopo di sottolineare l’importanza di una scelta condivisa tra il medico e la persona assistita, dopo che sia stata debitamente informata di tutti i pro e contro, nel rispetto dei princìpi fondanti della Bussola dei Valori della nostra Rete Oncologica" - Dott. Scipio Annoscia - Direttore S.C. Urologia ASL TO 4

Riduzione dell’inappropriatezza prescrittiva del PSA con finalità di screening: linee di indirizzo per il personale sanitario nella Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta (pdf - 588 KB) (documento validato dal GdS Tumori Urologici)

Aggiornamento su: tecniche, metodiche e acquisizioni recenti nel trattamento radioterapico del carcinoma prostatico (a cura di G.Girelli (coordinatore), A.Ballarè, P.Franzone, P.Gabriele, G.Malinverni, F. Munoz, M.G. Ruo Redda, G.Mortellaro, S.Allis, G.Moro e validato dal GdS Tumori urologici)