MK7339-001

Contatti: Prof. Paolo Zola, AOU Città della Salute p.o. Sant'Anna
tel: 0113131523, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Studio randomizzato di fase III in doppio cieco di confronto tra terapia base (carboplatino + paclitaxel ed eventuale bevacizumab) associata o meno a pembrolizumab, seguita da mantenimento con olaparib o placebo per il trattamento in I linea del carcinoma ovarico epiteliale non-BRCA mutato in stadi avanzati.

Principali criteri di inclusione/esclusione:

  • Diagnosi confermata di carcinoma epiteliale ovarico o della tuba o peritoneale primitivo di stadio FIGO III o IV
  • Le pazienti non devono aver fatto precedenti linee di chemioterapia e devono essere candidabili alla terapia adiuvante o neoadiuvante con carboplatino + paclitaxel
  • Le pazienti devono essere sottoposte a debulking chirurgico in prima linea o a chirurgia di intervallo
  • Deve essere disponibile tessuto ottenuto con biopsia di una lesione tumorale per valutare lo status di BRCA 1/2 e PD-L1 prima della randomizzazione
  • Le pazienti con metastasi cerebrali attive non sono eleggibili per lo studio
  • Le pazienti non devono aver ricevuto precedenti linee di immunoterapia

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ANITA

Contatti: Prof. Paolo Zola, AOU Città della Salute p.o. Sant'Anna
tel: 0113131523, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Studio randomizzato di fase III in doppio cieco di confronto tra terapia a base di platino associata o meno ad atezolizumab seguita da mantenimento con niraparib associato o meno ad atezolizumab in pazienti con carcinoma ovarico, della tuba o peritoneale recidivato dopo intervallo libero da platino di almeno 6 mesi.

Principali criteri di inclusione/esclusione

  • Diagnosi confermata istologicamente di carcinoma sieroso di alto grado ovarico, della tuba o primitivo peritoneale. Sono permesse inoltre anche istologie miste con componente predominante sierosa o endometrioide di alto grado, o adenocarcinoma indifferenziato dell’ovaio
  • Non sono permesse più di 2 linee precedenti di chemioterapia, di cui l’ultima contenente platino
  • Lo stato del BRCA deve essere noto (germinale o somatico)
  • È necessaria la presenza all’imaging di almeno una lesione misurabile secondo criteri RECIST v1.1; se l’unica lesione disponibile è stata precedentemente irradiata è necessaria una biopsia per confermarne la malignità
  • Necessaria una nuova biopsia tumorale, ottenuta entro i 3 mesi precedenti la randomizzazione, da inviare al laboratorio centrale per la determinazione dello stato di PD-L1

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STUDIO NEWTON

Contatti: Dr. Dionyssios Katsaros, SCDU1 Ginecologia AOU Città della Salute p.o. Sant'Anna
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Sponsor
Mario Negri Gynecology Oncology Group (MANGO)
Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS
Via G. La Masa, 19
20156 Milano (Italy)

Studio multicentrico, in aperto, di fase II volto a testare un nuovo dosaggio personalizzato (“RADAR” – Aggiustamento Razionale della Dose per ridurre le Reazioni Avverse) di niraparib come terapia di mantenimento in pazienti con carcinoma dell’ovaio, delle tube di Falloppio o carcinoma peritoneale primario ricorrente sensibili al platino


Obiettivi primari:

  • Confrontare il profilo di sicurezza del dosaggio RADAR in termini di frequenza di trombocitopenia di grado ≥ 3 durante i primi tre cicli con la dose approvata di 300 mg. Tale confronto sarà effettuato nelle pazienti con peso corporeo ≥58 kg e < 77kg o pazienti con peso corporeo ≥77kg e una conta piastrinica al basale <150.000 /μL (popolazione ristretta)
  • Valutare il miglioramento del profilo di sicurezza del dosaggio RADAR di niraparib in termini di occorrenza di trombocitopenia di grado ≥ 3 nei primi tre cicli in confronto alla tossicità riscontrata nello studio ENGOT-OV16/NOVA

Obiettivi secondari:

  • Confrontare il profilo di sicurezza del dosaggio RADAR di niraparib in termini di occorrenza di trombocitopenia di grado ≥ 3 nei primi sei cicli con la dose approvata di 300 mg. Tale confronto sarà effettuato nelle pazienti con peso corporeo ≥58 kg e <77kg o pazienti con peso corporeo ≥77kg e una conta piastrinica al basale <150.000 /μL (popolazione ristretta)
  • Valutare il miglioramento del profilo di sicurezza del dosaggio RADAR di niraparib in termini di occorrenza di trombocitopenia di grado ≥ 3 nei primi sei cicli di trattamento in confronto alla tossicità riscontrata nello studio ENGOT-OV16/NOVA.

Disegno dello studio:

Studio clinico di fase II caratterizzato da una parte randomizzata ed una non randomizzata.
Parte randomizzata: le pazienti che presentano un peso corporeo basale ≥58 e <77kg, o che hanno un peso corporeo ≥77kg e una conta piastrinica al basale <150.000 /μL (definita popolazione ristretta) saranno randomizzate a ricevere il dosaggio RADAR o la dose di 300 mg. Il confronto randomizzato è ristretto a questa specifica popolazione poichè solamente nelle pazienti con queste caratteristiche le dosi iniziali sono differenti tra il regime RADAR (200mg al giorno) e quello approvato nell’RCP (300 mg al giorno). Per il resto delle pazienti sia la strategia di trattamento RADAR che quella approvata nell’RCP hanno dosi iniziali uguali.

La randomizzazione sarà 1:1 e si baserà su una procedura di minimizzazione che terrà conto dei seguenti fattori:
i. sensibilità al platino (da 6 a <12 mesi vs ≥12 mesi);
ii. l’utilizzo di bevacizumab concomitante alla penultima linea di terapia a base di platino;
iii. la migliore risposta (parziale o completa) durante l’ultima linea di trattamento con platino.

Parte non randomizzata: le pazienti con un peso <58 o ≥77 kg e una conta piastrinica al basale ≥150.000/μL saranno arruolate nello studio e assumeranno il trattamento secondo lo schema RADAR ma non saranno randomizzate.

Quindi, tutta la coorte RADAR sarà composta dalle pazienti a cui è stato assegnato il dosaggio RADAR sia mediante randomizzazione o no. Al fine di un ottimale confronto indiretto, e affinchè tutta la popolazione RADAR abbia una distribuzione delle pazienti in quartili di peso paragonabili a quelle dello studio NOVA, l’arruolamento prevederà un limite alla numerosità nel gruppo di pazienti che rientrano nel quartile di peso più basso (<58 kg) e in quello con quartile di peso più alto (>77 Kg).

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