A cura del dr. Filippo Montemurro - IRCCs di Candiolo
L’attenta valutazione degli effetti collaterali dei trattamenti chemioterapici, che normalmente viene effettuata dall’oncologo durante il colloquio con il paziente, è fondamentale per decidere adattamenti e personalizzazioni dei dosaggi. Questa valutazione “mediata” può però comportare delle discrepanze tra la reale esperienza del paziente e quanto il medico riporta ed utilizza per decidere sulle terapie. Di conseguenza, la valutazione degli effetti collaterali da chemioterapia effettuata direttamente dal paziente e senza mediatori (patient-reported outcomes) sta assumendo un’importanza crescente.

La Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta ha sostenuto un importante studio condotto in 11 centri oncologici, volto a validare l’uso di un questionario di autovalutazione di 10 dei più comuni effetti collaterali da chemioterapia adiuvante basato sul Common Terminology Criteria for Adverse Events (CTCAE) e tradotto in Italiano. Il CTCAE è lo strumento di riferimento internazionale per la valutazione degli effetti collaterali negli studi clinici sperimentali ed è stato messo a punto dal National Cancer Institute Statunitense.
In questo studio, circa 600 donne operate per carcinoma della mammella e candidate a chemioterapia adiuvante hanno compilato il questionario indicando la presenza, il grado di severità e la durata delle tossicità che si sono verificate dopo il primo ed il terzo ciclo di chemioterapia. Le informazioni contenute nei questionari sono poi state confrontate con quelle estratte dalle cartelle cliniche della pazienti. Lo studio ha fornito 3 risultati importanti:
1) Le pazienti sono in grado direttamente di fornire informazioni accurate e consistenti con il sistema di riferimento internazionale CTCAE.
2) Analogamente ad altri studi pubblicati in contesti oncologici differenti, la visita medica non coglie in pieno l’esperienza soggettiva del paziente, con un risultato, in generale, di sottostima dell’incidenza e della severità degli effetti collaterali.
3) Dallo studio sono emersi nuovi elementi che potrebbero influire su questo fenomeno di sottostima, indicando possibili strade per porvi rimedio.
I risultati dello studio, in gran parte condotto dal personale infermieristico dei reparti di Oncologia che vi hanno partecipato, sottolineano la centralità del paziente nella valutazione degli effetti collaterali da chemioterapia e l’importanza coinvolgimento diretto e non mediato nel processo di identificazione dei disagi associati al trattamento. Queste informazioni costituiscono elementi importanti per progettare modalità assistenziali sempre più vicine alle reali esigenze del paziente oncologico.
Oltre che costituire un progetto di grande pregio per la Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta, il rilievo dei risultati ottenuti ha valso la presentazione dello studio in forma di Poster al congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (Chicago, USA, 2015) e, recentemente, la pubblicazione dell’articolo sulla rivista JAMA-Oncology.

http://oncology.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2476247&resultClick=3