• l tumore dell'endometrio rappresenta l'8-10% delle neoplasie femminili nei Paesi industrializzati con circa 288.000 nuovi casi e 74.000 morti per anno.
    Negli Stati Uniti, nel 2007 sono stati registrati circa 39.000 nuovi casi, con 7.400 decessi.
    In Italia si verificano circa 7.750 nuovi casi ogni anno.
    Attualmente è al quarto posto tra i tumori del sesso femminile dopo il carcinoma della mammella, del colon e del polmone.

Tumore dell'endometrio (pdf - 519 KB) (A cura del gruppo di studio Tumori Ginecologici)

 

  • Il documento sull'imaging del carcinoma dell'endometrio è stato suddiviso, come per le altre patologie neoplastiche della pelvi femminile, in quattro parti:

    1. screening
    2. diagnosi
    3. stadiazione
    4. follow-up

    Di ogni metodica di imaging (ecografia, TC, RM e PET) viene considerato il suo utilizzo in ogni fase del percorso diagnostico-terapeutico delle donne con tumore dell'endometrio.

    Imaging delle neoplasie dell’utero (pdf - 491 KB)  (A cura del gruppo di studio Tumori Ginecologici)

 

  • Il documento sull'imaging del tumore della cervice è stato suddiviso, come per le altre patologie neoplastiche della pelvi femminile, in tre parti:

    1. screening e diagnosi
    2. stadiazione
    3. follow-up

    Di ogni metodica di imaging (ecografia, TC, RM e PET) viene considerato il suo utilizzo in ogni fase del percorso diagnostico-terapeutico delle donne con tumore della cervice.

    L'imaging del tumore della cervice uterina (pdf - 582 KB)  (A cura del gruppo di studio Tumori Ginecologici)

 

  • L'istologia fornisce la diagnosi finale sulla base della quale pianificare il trattamento e rappresenta il gold standard per il controllo di qualità in citologia e colposcopia. L'esame istologico è richiesto per diagnosticare il grado di atipia in donne con persistenti atipie citologiche di basso grado, includendo lesioni da HPV ( allegato 1) (1-20), come quelle di alto grado (21-22). L'accuratezza della diagnosi istopatologia dipende dalla adeguatezza del campione prelevato ottenuto dalla colposcopia direttamente con biopsie (e curettage endocervicale se necessario) o escissione della zona di trasformazione o cono, da un' appropriata descrizione macroscopica, processazione ed interpretazione microscopica. Il materiale sia esso biopsia, cono e reperto operatorio deve sempre essere corredato di notizie cliniche della paziente; queste devono comprendere:

    • Dati anamnestici rilevanti della paziente e la storia di screening cervicale ( se disponibile).
    • Esame clinico: aspetto clinico della cervice.
    • Referti istologici di precedenti biopsie e di esami radiologici.

    E' fondamentale che il patologo abbia appropriate notizie cliniche ma anche il quadro colposcopico completo. L'esame colposcopico ha l'obiettivo di individuare le alterazioni della mucosa cervicale, di descriverne la topografia e di consentire una biopsia mirata delle lesioni. Per valutare meglio le lesioni è necessario che i colposcopisti indichino nel foglio di richiesta per l'Anatomia Patologica:

    • la localizzazione della giunzione squamo colonnare
    • la zona di trasformazione
    • la topografia delle lesioni

    Il referto dovrebbe sempre includere un disegno con indicata la zona della lesione e il sito della biopsia. Una refertazione unica e condivisa più permettere una migliore diagnosi istopatologica (Classificazione Colposcopica Internazionale IFCPC 2011 ( allegato 2) ( 23)

    Anatomia patologica del tumore della cervice uterina (pdf - 522 KB)  (A cura del gruppo di studio Tumori Ginecologici)