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Queste Raccomandazioni si esprimono a favore di una particolare procedura o la sconsigliano fortemente. Sono state elaborate da un gruppo interdisciplinare di professionisti, operatori della rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, esperti per la patologia tumorale in questione. Nascono dalla valutazione delle linee guida e degli studi presenti in letteratura, del peso assistenziale dello specifico problema, della rilevanza clinica, della praticabilità dell’intervento con le strutture organizzative e tecnologiche presenti, della sostenibilità, delle preferenze e dei valori sociali e culturali percepiti nelle nostre comunità. Sono un’indicazione per affrontare le criticità che sono state individuate quali prioritarie nei percorsi diagnostico terapeutico assistenziali della rete.
Le raccomandazioni aiutano i medici e i pazienti nel prendere decisioni appropriate, di straordinaria importanza in una sanità moderna che deve conciliare esigenze a volte contrastanti, costituite da vincoli economici, imponente produzione di evidenze scientifiche, preoccupazione di natura medico legale, pressioni del mercato e crescenti aspettative dei pazienti. Questo è tanto più vero quando si deve valutare in modo informato e con il corretto coinvolgimento del paziente i benefici di rischi attesi dall’impiego dei bifosfonati nelle diverse situazioni oncologiche.
PROFILO DI UTILIZZO DEL PERTUZUMAB / TRASTUZUMAB SOTTOCUTE
A cura del Dott. Mario Airoldi - Coordinatore Area Ospedaliera Rete Oncologica Piemonte e Valle d'Aosta
PROFILO della PAZIENTE CON CARCINOMA MAMMARIO
Il profilo della paziente che riceve un trattamento adiuvante non è sovrapponibile a quello della paziente con malattia metastatica che a sua volta ha diverse caratteristiche se la malattia metastatica è l’esordio di malattia.
La paziente in trattamento adiuvante/neo-adiuvante ha come obiettivo la guarigione da conseguire nel minor tempo possibile attraverso una terapia la meno traumatica possibile sia dal punto di vista fisico che psicologico. In genere è una donna con età inferiore ai 55 anni che ha una famiglia ed una attività di lavoro e che vuole normalizzare la sua vita rapidamente. Accetta poco i lunghi stazionamenti nelle strutture sanitarie e tutto ciò che ricorda la malattia (alopecia, neuropatie, catetere venoso centrale, ecc).
La paziente con malattia metastatica all’esordio vive un momento drammatico ed inatteso; in genere sintomatica ha il bisogno di un trattamento rapidamente efficace, di rassicurazioni e, almeno all’inizio, frequenta le strutture ospedaliere in maniera altamente motivata con l’obiettivo di lenire i sintomi ed intercettare un futuro più favorevole. Dopo un periodo in cui verifica i risultati positivi ha bisogno di essere meno soffocata dalla protezione sanitaria e vuole riappropriarsi della propria vita familiare e sociale.
La paziente con malattia recidivata ha goduto di un periodo in cui si è sentita fuori dall’incubo per cui la ricaduta è un momento di profondo trauma che necessita di un cordone sanitario tempestivo ed efficace; quando la terapia è efficace la paziente sente la necessità di ritornare, seppur ad un livello generalmente inferiore, ad una vita familiare, sociale e lavorativa la più completa possibile.
Fatte queste considerazioni generali le terapie sottocutanee sono da proporsi in particolari situazioni cliniche e logistiche che di seguito riportiamo:
PROBLEMI GESTIONALI DEL DH
Oltre alle caratteristiche della pazienti una terapia con somministrazione sottocutanea è da proporsi in determinate situazioni logistiche che di seguito riportiamo:
Si ritiene fondamentale, ai fini prescrittivi, riportare una delle motivazioni sopra riportate.
DGR n. 35-6239 del 16.12.2022 (pdf - 128 KB) Indirizzi per la riorganizzazione dei centri di senologia (Breast Unit) operanti sul territorio regionale, nell'ambito della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta, in conformità alle disposizioni nazionali ed alla D.G.R. n. 38-852 del 29.12.2014
Allegato (PDF - 165 KB)
Follow-up in pazienti portatrici di protesi mammaria con sospetto BIA-ALCL (pdf - 706 KB) (a cura del Gruppo di Studio sui Tumori della Mammella)
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