Anno 2025 Indicazioni per la profilazione molecolare (NGS) dei carcinomi mammari HR+/Her2- in stadio avanzato (pdf - 92 KB) A cura dell'Autorità Centrale di Coordinamento Rete Oncologica PROFILO DI UTILIZZO DEL PERTUZUMAB / TRASTUZUMAB SOTTOCUTE A cura del Dott. Mario Airoldi - Coordinatore Area Ospedaliera Rete Oncologica Piemonte e Valle d'Aosta PROFILO della PAZIENTE CON CARCINOMA MAMMARIO Il profilo della paziente che riceve un trattamento adiuvante non è sovrapponibile a quello della paziente con malattia metastatica che a sua volta ha diverse caratteristiche se la malattia metastatica è l’esordio di malattia. La paziente in trattamento adiuvante/neo-adiuvante ha come obiettivo la guarigione da conseguire nel minor tempo possibile attraverso una terapia la meno traumatica possibile sia dal punto di vista fisico che psicologico. In genere è una donna con età inferiore ai 55 anni che ha una famiglia ed una attività di lavoro e che vuole normalizzare la sua vita rapidamente. Accetta poco i lunghi stazionamenti nelle strutture sanitarie e tutto ciò che ricorda la malattia (alopecia, neuropatie, catetere venoso centrale, ecc). La paziente con malattia metastatica all’esordio vive un momento drammatico ed inatteso; in genere sintomatica ha il bisogno di un trattamento rapidamente efficace, di rassicurazioni e, almeno all’inizio, frequenta le strutture ospedaliere in maniera altamente motivata con l’obiettivo di lenire i sintomi ed intercettare un futuro più favorevole. Dopo un periodo in cui verifica i risultati positivi ha bisogno di essere meno soffocata dalla protezione sanitaria e vuole riappropriarsi della propria vita familiare e sociale. La paziente con malattia recidivata ha goduto di un periodo in cui si è sentita fuori dall’incubo per cui la ricaduta è un momento di profondo trauma che necessita di un cordone sanitario tempestivo ed efficace; quando la terapia è efficace la paziente sente la necessità di ritornare, seppur ad un livello generalmente inferiore, ad una vita familiare, sociale e lavorativa la più completa possibile. Fatte queste considerazioni generali le terapie sottocutanee sono da proporsi in particolari situazioni cliniche e logistiche che di seguito riportiamo: PAZIENTE CHE HA IL TERMINATO PERCORSO DI CHEMIOTERAPIA E ACCEDE AL DH SOLO PER LA TERAPIA BIOLOGICA PAZIENTE VINCOLATA A TEMPI RISTRETTI DI TERAPIA IN RAGIONE DELL’ ATTIVITA’ PRODUTTIVA O DI IMPEGNO ATTIVO NELL’AMBITO LAVORATIVO E SOCIALE NECESSITA’ LAVORATIVE O DI TRASPORTO PER SOMMINISTRAZIONI AL MATTINO PRESTO, AL POMERIGGIO TARDI, NELL’INTERVALLO DI PRANZO FAMIGLIA CON FIGLI MINORI O PORTATORI DI HANDICAP NON ACCUDITI IN MANIERA OTTIMALE SINDROME ANSIOSA/DEPRESSIVA O DISAGIO LEGATO ALLO STAZIONAMENTO NELLE STRUTTURE SANITARIE RIDOTTA CAPACITA’ MOTORIA PAZIENTI CON PREGRESSI EFFETTI COLLATERALI LEGATI ALL’ACCESSO VENOSO (TROMBOSI ,INFEZIONI, ECC) CHE SCONSIGLIANO IL POSIZIONAMENTO DI UN NUOVO ACCESSO VENOSO PROBLEMI GESTIONALI DEL DH Oltre alle caratteristiche della pazienti una terapia con somministrazione sottocutanea è da proporsi in determinate situazioni logistiche che di seguito riportiamo: DIFFICOLTA’ GESTIONALI NEL TIMING DEL DAY HOSPITAL ONCOLOGICO (restrizioni nell’orario di erogazioni delle prestazioni; tempi limitati di operatività, attivazione di ore straordinarie) DIFFICOLTA’ GESTIONALI NEL TUROVER DGLI SPAZI DEL DH CARENZA DI PERSONALE ADDETTO ALL’INFUSIONE O ALLA PREPARAZIONE Si ritiene fondamentale, ai fini prescrittivi, riportare una delle motivazioni sopra riportate. Whatsapp Avanti