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Queste Raccomandazioni si esprimono a favore di una particolare procedura o la sconsigliano fortemente. Sono state elaborate da un gruppo interdisciplinare di professionisti, operatori della rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, esperti per la patologia tumorale in questione. Nascono dalla valutazione delle linee guida e degli studi presenti in letteratura, del peso assistenziale dello specifico problema, della rilevanza clinica, della praticabilità dell’intervento con le strutture organizzative e tecnologiche presenti, della sostenibilità, delle preferenze e dei valori sociali e culturali percepiti nelle nostre comunità. Sono un’indicazione per affrontare le criticità che sono state individuate quali prioritarie nei percorsi diagnostico terapeutico assistenziali della rete.
Le raccomandazioni aiutano i medici e i pazienti nel prendere decisioni appropriate, di straordinaria importanza in una sanità moderna che deve conciliare esigenze a volte contrastanti, costituite da vincoli economici, imponente produzione di evidenze scientifiche, preoccupazione di natura medico legale, pressioni del mercato e crescenti aspettative dei pazienti. Questo è tanto più vero quando si deve valutare in modo informato e con il corretto coinvolgimento del paziente i benefici di rischi attesi dall’impiego dei bifosfonati nelle diverse situazioni oncologiche.
Il documento sull'imaging del carcinoma dell'endometrio è stato suddiviso, come per le altre patologie neoplastiche della pelvi femminile, in quattro parti:
Di ogni metodica di imaging (ecografia, TC, RM e PET) viene considerato il suo utilizzo in ogni fase del percorso diagnostico-terapeutico delle donne con tumore dell'endometrio.
Imaging delle neoplasie dell’utero (pdf - 491 KB) (A cura del gruppo di studio Tumori Ginecologici)
Il documento sull'imaging del tumore della cervice è stato suddiviso, come per le altre patologie neoplastiche della pelvi femminile, in tre parti:
Di ogni metodica di imaging (ecografia, TC, RM e PET) viene considerato il suo utilizzo in ogni fase del percorso diagnostico-terapeutico delle donne con tumore della cervice.
L'imaging del tumore della cervice uterina (pdf - 582 KB) (A cura del gruppo di studio Tumori Ginecologici)
L'istologia fornisce la diagnosi finale sulla base della quale pianificare il trattamento e rappresenta il gold standard per il controllo di qualità in citologia e colposcopia. L'esame istologico è richiesto per diagnosticare il grado di atipia in donne con persistenti atipie citologiche di basso grado, includendo lesioni da HPV ( allegato 1) (1-20), come quelle di alto grado (21-22). L'accuratezza della diagnosi istopatologia dipende dalla adeguatezza del campione prelevato ottenuto dalla colposcopia direttamente con biopsie (e curettage endocervicale se necessario) o escissione della zona di trasformazione o cono, da un' appropriata descrizione macroscopica, processazione ed interpretazione microscopica. Il materiale sia esso biopsia, cono e reperto operatorio deve sempre essere corredato di notizie cliniche della paziente; queste devono comprendere:
E' fondamentale che il patologo abbia appropriate notizie cliniche ma anche il quadro colposcopico completo. L'esame colposcopico ha l'obiettivo di individuare le alterazioni della mucosa cervicale, di descriverne la topografia e di consentire una biopsia mirata delle lesioni. Per valutare meglio le lesioni è necessario che i colposcopisti indichino nel foglio di richiesta per l'Anatomia Patologica:
Il referto dovrebbe sempre includere un disegno con indicata la zona della lesione e il sito della biopsia. Una refertazione unica e condivisa più permettere una migliore diagnosi istopatologica (Classificazione Colposcopica Internazionale IFCPC 2011 ( allegato 2) ( 23)
Anatomia patologica del tumore della cervice uterina (pdf - 522 KB) (A cura del gruppo di studio Tumori Ginecologici)
Ruolo dei marcatori nel tumore ovarico: determinazione quantitativa di HE4 (pdf - 84 KB) (a cura di E. Aroasio - AOU San Luigi Gonzaga)
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